venerdì, settembre 02, 2005

FANTALINGUAGGIO

Nel linguaggio della pubblicità si deve perseguire il più alto livello d' intensità espressiva e di suggestione psicologica; per ottenere questo si fa ricorso talora an un vero e proprio "fantalinguaggio", in quanto esso travalica le possibilità formali della lingua stessa.
Il pubblicitario gioca con le parole, le desemantizza, le declassa a puri suoni, la parola diventa qualcosa da smontare e rimontare: quindi il fantalinguaggio pubblicitario è anche un linguaggio ludico.
L' utilizzo della lingua a scopi pubblicitari si deve necessariamente svolgere però secondo vere e proprie forme di creatività linguistica; a ciò hanno consentito l' utilizzo delle figure retoriche di una sintassi "spezzata", a frasi brevi e a periodi uniproposizionali. Tutto ècomunque lasciato all' espressività, e necessario che il linguaggio sia suggestivo e fresco, non deve suonare monotono.
Quindi siamo giunti alla conclusione che la lingua della pubblictà non è di per se stessa un linguaggio autonomo, quanto piuttosto un sotto-codice all' interno del sistema della lingua italiana; il quale permette di svolgere al meglio la funzione conativa, cioè il segno linguistico che spinge direttamente l' acquisto del prodotto.

Fonte:"L' occulto del linguaggio" di Francesca Romana Pugelli
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